Fili di trazione

In cosa consiste

Sono dei fili sottili di polidiossanone, o caprolattone, o acido glicolico che vengono normalmente utilizzati in chirurgia nelle suture interne.

Questi fili sono in grado di sviluppare una fibrosi mentre si sciolgono, con un meccanismo lento che dura alcune settimane, che permette la guarigione delle ferite. Anche in estetica si è pensato di sfruttare questa loro capacità producendo dei fili non più lisci, ma leggermente squamati o dotati di piccoli coni che permettessero loro di ancorarsi alla pelle.

Una volta ancorati questi fili vengono trazionati per fissare la pelle nella posizione desiderata. Col passare delle settimane il filo si scioglie lasciando al suo posto un cordoncino fibroso che mantiene il risultato per molti mesi, poi ovviamente anche il cordoncino così determinato invecchierà e tenderà di nuovo a rilasciare la pelle.

Svolgimento dell operazione

Nel dettaglio

Si esegue sempre una prima visita per valutare la condizione di ptosi (scivolamento) delle strutture del grasso delle guance e della lassità dei tessuti. Si procede, quindi, al disegno sul derma dei punti di entrata e di uscita dei fili ed alla determinazione della loro quantità per parte. Si esegue l’anestesia locale esclusivamente nei punti di entrata e di uscita dell’ago e si prepara il foro del punto di inserimento con un ago specifico. L’anestetico è lidocaina 23% con una goccia di adrenalina per creare un vasospasmo necessario per non avere fuoriuscita di sangue (campo pulito) ed eventuali ematomi. Si procede, quindi, all’inserimento del filo prima del ramo inferiore (trazione) e poi di quello superiore (ancoraggio).
In ultimo, per completare il lavoro si eseguirà manualmente un massaggio compressivo che sarà utile a posizionare al meglio il filo ed a far salire il derma nel punto di inserimento centrale dell’ago.